AMADEUS

Salieri, catapultato in una sorta di inferno dopo aver compiuto il delitto, è costretto per contrappasso a stare per tutta l’eternità in una sorta di girone del silenzio, un’infinita stanza anecoica, dove è impossibile udire alcun suono. Ci spiega e ne comprendiamo i motivi, le pulsioni al terribile, risolutivo atto finale. La risposta forse ancora una volta è nell’enigma stesso del genio, quel talento straordinario capace di tradurre in note gli affetti più profondi dell’anima umana.

Mozart possedeva una sensibilità innata e una capacità di comprendere l’essenza della musica in modo intuitivo. La sua creatività era un riflesso della sua profonda connessione con il linguaggio universale delle note. Non aveva bisogno di regole o formule complesse per comporre. La sua musica semplicemente fluiva attraverso di lui come se il suo spirito fosse in perfetta armonia con l’universo.

Ecco dunque che lo spettacolo, attraverso il racconto di Salieri prova ad indagare e spiegare quell’enigma affascinante che è l’”universo Mozart”, le molteplici sfaccettature della sua esistenza, le sue esperienze di bambino prodigio, le sue composizioni più intime e celebri, quel talento straordinario che ancora oggi sfida le convenzioni e incanta il mondo intero.